Da sempre le forze politiche di centro destra, e non solo, si sono accanite nell’attribuire la colpa per la mancanza di lavoratrici e lavoratori stagionali alla presenza – quando esisteva – del Reddito di Cittadinanza. Basta andare con il pensiero indietro a quando i media main stream imperversavano con migliaia di articoli di giornale e programmi televisivi e talk show di ogni genere basati su questa totale falsità, dal momento che – come rilevato soprattutto dall’Inps – il loro numero è quasi raddoppiato fra il 2018 e il 2022.
Ebbene, anche oggi che l’abrogazione del Reddito di Cittadinanza da parte dell’esecutivo di Giorgia Meloni, che ha portato al record storico di quasi sei milioni di poveri assoluti in Italia, le aziende si lamentano perché non trovano lavoratori per la stagione estiva. Ora che non c’è più il RdC, allora chi è la colpa? Lega, Forza Italia, Fdi, Iv e altri si scuseranno mai per le bufale che hanno propinato per anni ai cittadini, solo per portare avanti un attacco intenzionale e strumentale contro il premier di allora Giuseppe Conte e il Movimento 5 Stelle? Difficile aspettarsi da queste forze che si assumano la responsabilità di non aver fatto nulla per migliorare le politiche attive del lavoro.
Ma quali sono le vere cause di questa situazione? In un recente comunicato del M5S esse vengono descritte così: “turni massacranti, sfruttamento diffuso, paghe da fame“. Sarebbe ora di “fare delle proposte concrete per migliorare le cose, come l’introduzione del salario minimo per stabilire il confine tra lavoro e sfruttamento.” Anche in questo caso, prima o poi, la verità è venuta a gallaviene a galla, ad onta delle chiacchiere propagandistiche di chi attualmente detiene il potere.