Deputati e senatori vedono messe in discussione le loro vacanze secondo l’avvertimento lanciato dal ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani che in un’intervista a Il Messaggero dice: “Mancano sette decreti legge da convertire in legge per scongiurare la scadenza“. E soggiunge: “C’è molto lavoro da sbrigare; si tratta di misure cruciali e non possiamo sbagliare: se serve, Aula aperta anche a Ferragosto”.
Di conseguenza, a Montecitorio è partita una corsa per salvare le ferie, con sedute che si prolungano anche nelle ore notturne, trasformandosi addirittura in maratone, per poter chiudere entro il 10 agosto e portare a buon fine l’iter del decreto sulle liste d’attesa, quello sulla casa del ministro Salvini e quello sulle carceri voluto dal guardasigilli Nordio, del Dl Infrastrutture, del testo su Protezione civile e Campi Flegrei.
Si tratta, come accennato in precedenza, di sette decreti, che, evidenzia ancora Ciriani, “Sono la nostra priorità, perché, se scadono, non possono essere reiterati, il calendario va rispettato“. Si procede, allora, a tappe forzate per scongiurare un Ferragosto a palazzo. Questo succede ogni anno, a Montecitorio, ma, questa volta, l’atmosfera si è fatta alquanto ansiogena, – anche nelle famiglie – dopo la tirata del ministro Ciriani che prova a dettare i tempi.