Dopo che Giuseppe Conte, dopo i deludenti risultati delle Europee, ha annunciato un’Assemblea costituente del Movimento 5 Stelle, si accende la discussione fra l’ex premier e il garante Beppe Grillo. Questi rimprovera a Conte di non averlo coinvolto nella proclamazione dell’Assemblea e di aver ignorato la sua richiesta di discuterne “in un gruppo ristretto dei nostri”. Il Presidente del M5S risponde che la decisione sulla fase costiruente spetta alla comunità e non a ristrette conventicole.
Scrive Grillo a Conte: “Non abbiamo mai parlato dell’assemblea, ma in quanto garante, sono il custode dei valori del Movimento e dovremmo quantomeno discuterne prima“. Il fondatore ribadisce che bisogna restare nell’alveo dei valori del Movimento, tornando a pochi punti distintivi di programma, mentre oggi le originarie Cinque stelle “sono diventate un firmamento che sarà anche bello, ma le cui stelle appaiono indistinguibili una dall’altra”. Lo stesso Grillo chiede che la lettera sia resa pubblica, anche per “sfatare le nostre presunte divergenze“.
Conte replica così: “Non posso accogliere la tua proposta di discutere ‘preventivamente’ i temi da sottoporre all’Assemblea Costituente (…) insieme a ‘un gruppo ristretto dei nostri'” perché questo “significherebbe arrogarsi la scelta di indicare i temi su cui l’Assemblea è legittimata a pronunciarsi, assumendo che rispetto a tutti gli altri essa sia priva di legittimazione. Lasciamo che la nostra Comunità si interroghi sul proprio futuro”. Conte rinvia alla riunione del Consiglio nazionale che si terrà la prossima settimana a che definirà il processo costituente nei dettagli, ricordando che la scelta del M5S di appoggiare il governo Draghi “ci ha fatto molto male, non indugiamo in un passato che non ritorna”.