Sulle pensioni c’è un nuovo cambiamento in vista, e stavolta si parla di Quota 41 light. Questa è l’ultima ipotesi pensata dalla Lega in deroga alla legge Fornero: si tratta di introdurre un ricalcolo dell’assegno pensionistico secondo il criterio contributivo. L’operazione, però, comporterebbe un ribasso degli importi fra il 15% e il 30%. Oltre a ciò, la proposta introdurrebbe anche un taglio della rivalutazione delle pensioni.
Archiviata in effetti l’idea di una Quota 92 ecco sorgere all’orizzonte il compromesso: questa cosiddetta “Quota 41 light” in cui agli anni dei versamenti si aggiunge un ricalcolo contributivo. All’ipotesi stanno lavorando il vicepremier Matteo Salvini e il sottosegretario al Ministero del Lavoro Claudio Durigon. L’intenzione dei leghisti è quella di incontrare i Sindacati a fine settembre per arrivare a una proposta in qualche modo “approvata e condivisa” con loro. Ma è probabile il braccio di ferro, perché un sistema interamente contributivo, a causa dei pesanti tagli agli assegni, non è gradito alle OO.SS.
Duro è stato il commento di Franco Mari, capogruppo di AVS nella commissione Lavoro della Camera: “Tutto questo tempo, tutti quegli annunci per partorire il mostro: la fine del sistema previdenziale pubblico. Con la proposta di Durigon si afferma definitivamente l’incapacità, anzi l’impossibilità, da parte del sistema statale di garantire una pensione dignitosa alle future generazioni e, invece di pensare a redistribuire la ricchezza, si consegna al sistema finanziario e assicurativo privato il compito di svolgere una funzione fino ad oggi tutta pubblica, oltretutto in forza di un gigantesco trasferimento di liquidità“.