Le Iene presentano Inside anticipazioni del 21 novembre 2024, il delitto di Arce

Le Iene - Italia 1

Questa sera, giovedì 21 novembre 2024, in prime time, su Italia 1, nuova puntata de “Le Iene presentano: Inside”, lo spin-off de “Le Iene” creato da Davide Parenti. La settima puntata si intitola “Serena Mollicone: non è ancora finita” ed è l’inchiesta di Veronica Ruggeri e Alessia Rafanelli tutta consacrata al delitto di Arce, la cittadina in provincia di Frosinone nella quale fu assassinata una ragazza, Serena Mollicone.

Le anticipazioni de Le Iene presentano: Inside mostrano che dopo ventitré anni e due processi per individuare e punire l’assassino della giovane, non è tuttora venuto alla luce alcun nome. Gli imputati, Marco Mottola – figlio dell’ex maresciallo dei carabinieri Franco Mottola, ai tempi dell’assassinio comandante della stazione di Arce – il suo stesso padre Franco e sua madre Annamaria, sono stati assolti sia in primo che in secondo grado.

Veronica Ruggeri torna a intervenire sulla vicenda con la testimonianza inedita di una persona che non ha parlato al processo, ma che potrebbe rivelare dettagli importanti sul caso. Oltre a ciò in puntata l’analisi che ricostruisce particolareggiatamente gli eventi, e rileva la nebbia dei dubbi che le due sentenze non hanno diradato. Ascolteremo le parole di Gaia e Luana Sofia, cugine della vittima, e le visioni alternative dei giornalisti Pino Rinaldi e Angela Nicoletti.

Attraverso le anticipazioni de Le Iene presentano: Inside, ricostruiamo i fatti. Nel giugno del 2001 Serena Mollicone venne ritrovata uccisa in un boschetto. Stando all’accusa, in seguito alle indagini del RIS effettuate quasi vent’anni dopo i fatti, è comprovato che l’assassinio ebbe luogo all’interno della caserma dei Carabinieri di Arce, nella quale la ragazza entrò viva e fu portata già morta nel luogo dove è stata ritrovata.

In effetti Serena non fu l’unica vittima in questa vicenda, dal momento che l’11 aprile del 2008 in un luogo alquanto isolato presso una diga, venne ritrovato in un’auto il cadavere di Santino Tuzi, un brigadiere che aveva indagato per l’appunto sul caso Mollicone. Si disse che si trattò di un suicidio a motivo di una depressione. Tuttavia quella scena apparve fin da subito strana: infatti dalla pistola di Tuzi mancavano due colpi, ma nel suo corpo venne reperito un unico proiettile.
 

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