Dopo il sei a zero alle elezioni amministrative 2024, in cui il centrosinistra si è aggiudicato la vittoria nei sei capoluoghi di Regione che andavano al voto, il centrodestra ha deciso di correre ai ripari, e prende di mira il turno di ballottaggio delle elezioni comunali, dichiarando pubblicamente che si ripromette di modificare o eliminare del tutto il secondo turno. Infatti secondo il presidente del Senato Ignazio La Russa i ballottaggi incrementerebbero l’astensione perciò va superata la legge per l’elezione dei sindaci.
Queste affermazioni del Presidente di Palazzo Madama e dirigente nazionale di FdI, cadono proprio nel momento in cui dalle città arrivano risultati per niente esaltanti per il centrodestra, che elegge dieci sindaci di capoluoghi di provincia contro i diciassette del centrosinistra. A tali dichiarazioni ha fatto seguito, in conferenza stampa, la risposta della segretaria del Partito Democratico Elly Schlein.
La segretaria dem in effetti ha detto: “Non è che quando si perde si aboliscono le elezioni e si scappa col pallone in mano non funziona così. Non è colpa degli elettori se la destra ha perso, è colpa loro che hanno dimostrato incapacità di governare bene. Non ci stiamo, e troviamo sconveniente oltreché grave che la seconda carica dello Stato, nei primi minuti a caldo dopo una sconfitta, parli di cambiare le regole: non c’è nemmeno senso delle istituzioni”.
Dal canto suo la premier Giorgia Meloni, a fronte dell’arretramento della destra nelle grandi città, sposta il discorso sul dibattito a proposito della legge sull’autonomia differenziata e attacca la sinistra perché userebbe “toni da guerra civile” e afferma che l’opposizione “non ha argomenti nel merito, io penso che i toni violenti che usa la sinistra sull’autonomia ma anche su tutte le altre riforme non siano altro che una difesa disperata dello status quo“.