Dopo il patteggiamento di Toti, Conte attacca il governo Meloni, che dovrebbe chiedere scusa

Giuseppe Conte - Presidente del Movimento 5 Stelle - M5S

L’ex presidente della Regione Liguria Giovanni Toti, a fronte della sua incriminazione per corruzione, ha trovato un accordo con la procura per una pena di due anni e un mese che sconterà attraverso 1.500 ore di lavori socialmente utili. I pm hanno accettato la proposta, e adesso compete al giudice la decisione finale. Il presidente del Movimento 5 Stelle, Giuseppe Conte, ha immediatamente preso posizione su questo fatto con un commento sui social, che stigmatizza la gravità dell’accaduto, in cui l’ammissione di colpevolezza di Toti e Signorini si aggiungono a un pesante quadro probatorio.

Recita poi il comunicato del leader pentastellato: “Ricordiamo bene la reazione agguerrita e i numerosi attacchi alla magistratura di esponenti di governo e dei giornali di centrodestra. Ora chiedano scusa. Dalla premier Meloni, massima esperta in complottismi, che non solo evocava cospirazioni, ma denunciava l’intervento a orologeria della magistratura ‘guarda caso, in campagna elettorale'”. Conte attacca anche Salvini, che parlava di ‘giustizia politicizzata’, Crosetto che garantiva ‘nessun illecito’, e Tajani che lamentava il ‘condizionamento del voto da parte della magistratura’.

Conte conclude affermando che il M5S non si accoderà mai a questo andazzo, e che la sua politica è contro la contaminazione tra affari e politica. “Siamo in politica – dice l’ex premier – per contrastare in tutti i modi e con tutte le nostre forze questo modo deviato e malsano di amministrare la cosa pubblica, facendo gli interessi di pochi a discapito dell’interesse di tutti i cittadini. Meritiamo un’Italia diversa da così, per risolvere i problemi serve una classe dirigente che non si senta una casta intoccabile. Reagiamo“.

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