Maurizio Landini della Cgil stronca il Decreto Primo Maggio del governo

Maurizio Landini - Segretario generale della CGIL

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in un’intervista concessa ieri a Repubblica, ha espresso dure critiche sulle misure annunciate dal governo a proposito del lavoro, sostenendo che si tratta dei soliti interventi spot, già previsti e mostrati ai Sindacati poche ore dopo il Consiglio dei ministri. Secondo Landini “Non c’è nessuna misura strutturale” e continua: “le lavoratrici e i lavoratori non hanno bisogno di propaganda ma di aumentare realmente i salari e non di marchette elettorali che offrono a pochi qualche decina di euro lordi una tantum”.

E dunque il segretario della Cgil non la manda a dire all’esecutivo, che non fa nulla per contrastare ” la precarietà e la povertà, nulla per la salute e la sicurezza sul lavoro, nulla per aumentare i salari. E ancora “Nulla su politiche fiscali e industriali o per favorire la piena e stabile occupazione”. Per quanto riguarda il decreto Primo Maggio evidenzia: “Gli sgravi per le assunzioni avulsi da serie politiche industriali, da soli non creano nuovi posti di lavoro, come già dimostrato”.

Da parte sua, Maurizio Landini sostiene che servono “interventi strutturali a partire dal rinnovo dei contratti collettivi di lavoro scaduti e di adeguati finanziamenti per i contratti dei pubblici, dalla scuola alla sanità”. Oltre a ciò, occorre un’autentica riforma fiscale in grado di combattere l’evasione, “che prenda le risorse dove sono, tassi profitti, extraprofitti e rendite, e non lasci tutto il peso del fisco sulle spalle di lavoratori dipendenti e pensionati“.

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