Pensioni, nuova proposta del governo su Quota 41

Pensioni

Nell’ambito di un tentativo di rafforzare il sistema previdenzialeil governo sta considerando a proposito dell’accesso alla pensione, l’ipotesi di introdurre Quota 41 per tutti. L’importo della pensione, tuttavia, per contenere i costi, sarebbe computato utilizzando il metodo contributivo, per ci sarebbe una conseguente riduzione dell’importo dell’assegno. Ricordiamo che l’introduzione della Quota 41 universale consentirebbe di andare in pensione con quarantun anni di contributi, indipendentemente dall’età anagrafica.

Allo stato attuale, questa forma di uscita dal lavoro è disponibile solo per certe specifiche categorie di lavoratori precoci, con determinate condizioni di anzianità contributiva ed età. In ogni modo, l’applicazione di una Quota 41 “pura” e per tutti, sarebbe finanziariamente insostenibile per il sistema previdenziale. I costi infatti si aggirerebbero sui quattro miliardi nel 2025 e nove miliardi a regime pieno.

Ne consegue che, per rendere tale iniziativa più sostenibile, è stata avanzata l’ipotesi che l’assegno pensionistico venga ridotto del 15-20% e calcolato secondo il metodo contributivo, analogamente a quanto si fa oggi come oggi con Quota 103. Tale aggiustamento sarebbe indispensabile per far quadrare i conti e garantire la sostenibilità finanziaria di questa misura.

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