Pensioni ultime news, cala la rivalutazione nel 2025

Pensioni

Nell’anno in arrivo la rivalutazione delle pensioni sarà assai più bassa rispetto al 2024: secondo i dati Istat basati sull’andamento dell’inflazione, l’aumento sarà dell’1,6%, percentuale minore rispetto al 5,4% che c’è stato nell’anno corrente. La rivalutazione sarà applicata al 100% a coloro che hanno pensioni fino a quattro volte il minimo, cioè fino a 2.100 euro, per poi calare secondo il meccanismo di indicizzazione differenziata.

Oltre a ciò è previsto un aumento delle pensioni minime, che andranno da 614,77 a 625,83 euro con la possibilità di un eventuale ritocco fino a 650 euro. Tuttavia può darsi che venga aggiunto un limite d’età, per far sì che la spesa a carico dello Stato sia minore. La direttrice generale dell’Inps, Valeria Vittimberga, ha dichiarato che “Il sistema pensionistico italiano è assolutamente solido visto che è comunque garantito dallo Stato, e quindi non può fallire, e si poggia sul buon momento vissuto dal mercato del lavoro. E poi il sistema contributivo è sostenibile per definizione: tanto versi di contributi, tanto hai di pensione”.

Andiam ora a vedere cosa avverrà nel 2025. La percentuale di rivalutazione, ripetiamo, sarà dell’1,6%, ma non cambia lo schema di indicizzazione differenziata usato negli ultimi anni. Quindi, per le pensioni fino a quattro volte il minimo ci sarà una rivalutazione completa dell’1,6%. Per le pensioni tra quattro e cinque e 5 volte il minimo (tra 2.100 e 2.600 euro) l’aumento sarà pari al 90% dell’1,6%, cioè circa l’1,44% dell’assegno. E così via per le pensioni di importo superiore, fino ad arrivare al 50% dell’1,6%, cioè lo 0,8% del totale.

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