Per il M5S le conseguenze dell’autonomia differenziata sulla sanità sono diaboliche

Giuseppe Conte - Presidente del Movimento 5 Stelle - M5S

Secondo un recente comunicato del Movimento 5 Stelle, la sanità è un esempio evidente dei rischi che il Paese corre con l’autonomia differenziata, perché proprio in ambito sanitario si constatano gli effetti della devolution con il regionalismo differenziato che genera disuguaglianze inaccettabili per i cittadini, discriminati in base alla regione di residenza, senza le medesime garanzie per chi nasce in zone diverse d’Italia. In questo senso questo provvedimento è diabolico, perché la parola deriva dal greco “diabàllo”, “divido“, ed è in effetti portatore di divisione. Vediamo come.

Si possono fare numerosi esempi: l’aspettativa di vita è minore al Sud; i tassi di mortalità evitabile sono maggiori al Sud; la speranza di vita in buona salute, con venti anni fra i due estremi; la mortalità infantile è doppia al Sud; la mortalità materna al parto è maggiore al Sud: viaggi della speranza e migrazione sanitaria, che sta rendendo le regioni del Sud clienti delle regioni del Nord, i cittadini del Sud clienti delle strutture sanitarie private del Nord; enorme divario tra i servizi sociali.

In tal modo viene sacrificato un diritto della persona costituzionalmente tutelato, quello alla Salute, che rappresenta la più grande conquista sociale. Con questo regionalismo potenziato il diritto alla Salute uno e indivisibile verrà violato in modo intollerabile e vergognoso. Oltre a ciò: non si prevedono clausole di supremazia per lo Stato nazionale, fondamentali per esempio in caso di pandemia. “Le Regioni avranno mano libera su tickets e tariffe, sui fondi integrativi, con il rischio di ritornare alle vecchie mutue (e questo vale anche per i cittadini del Nord) e di creare una concorrenza selvaggia su acquisizione delle risorse umane e dumping salariale“.

Del resto, continua il comunicato, “l’atteggiamento di questa destra sulla sanità non può sorprenderci più di tanto, perché il comparto rappresenta oltre il 70% dei bilanci regionali. In pratica, si tratta del bancomat dei partiti nelle Regioni e si presta a un utilizzo clientelare delle regioni, degli appalti, dei concorsi pubblici”. E conclude: “Noi continueremo a batterci per la sanità pubblica, perché gli italiani non vengano suddivisi in cittadini di Serie A e Serie B sulla base della loro provenienza, perché la Salute non sia trasformata da diritto costituzionale a bene di lusso“.

Torna in alto